Abbiamo affrontato l'argomento riguardante la profondità di capo, ovvero lo spazio entro il quale ciò che inquadriamo è a fuoco. Per fare ciò dobbiamo basarci su tre aspetti: apertura del diaframma, distanza di ripresa, lunghezza focale dell'obbiettivo.
Per realizzarle abbiamo dovuto regolare l'apertura del diaframma, dopo aver messo a fuoco il soggetto abbiamo impostato una coppia tempo/diaframma per un'esposizione corretta e teniamo un diaframma molto aperto così che il soggetto sullo sfondo non sia a fuoco, mentre, chiudiamo il diaframma per avere a fuoco sia il soggetto vicino che quello lontano.
55 mm f 20, distanza breve |
55 mm f 5.6 distanza breve |
Qui è stata cambiata la lunghezza focale dell' obbiettivo e la distanza dal soggetto...
55 mm f 5.6, focale lunga |
18 mm f 5.6, focale corta |
Successivamente abbiamo cambiato la distanza dal soggetto mantenendo invariate le altre impostazioni...
55 mm f5.6, focale lunga (vicino) |
55 mm f5.6, focale lunga (lontano) |
Per il movimento abbiamo lavorato sulla priorità “tempo” utilizzando una macchina fotografica digitale, con questa abbiamo puntato all’esercizio della scelta del diaframma più o meno aperto e quanto possa incidere sull’aspetto estetico della mia fotografia.
L’apertura del diaframma incide sulla profondità di campo, al contrario il tempo di apertura dell’otturatore può condizionare l’esito finale della mia fotografia riguardo alla rappresentazione del movimento del mio soggetto.
Per ottenere il congelamento del movimento abbiamo utilizzato un tempo breve, avendo così il soggetto ben definito. Al contrario, per ritrarre il movimento abbiamo utilizzato un tempo lungo, avendo così il soggetto nel corso del suo movimento.
t 4000 f3,5 ISO 100 |
t 5 f 22 ISO 10 |